Si esiste e la scienza che indaga la connessione tra il disturbo somatico e la possibile causa di natura psicologica è la Psicosomatica. L’origine del termine deriva dal greco:
psiche [ψυχή] “anima” e soma [Σώμα] “corpo”.
Nella prima metà del ‘900 si inizia a diffondere la convinzione che i sintomi di carattere fisico possano dipendere da fattori psicologici. Con la comparsa della psicoanalisi, i sintomi psicosomatici vengono letti come espressione di un conflitto inconscio. Nella seconda metà del ‘900, con il progredire della ricerca scientifica che consente di individuare gli aspetti eziologici alla base di alcune malattie ritenute da sempre psicosomatiche (come l’ulcera peptica), queste prime osservazioni psicosomatiche decadono, per lasciare spazio alla visione multifattoriale del concetto di salute che si realizza con il modello bio-psico-sociale di Engel il quale considera la malattia, così come la salute, un’interazione di fattori biologici, psicologici e sociali.
Nonostante prove convincenti suggeriscano l'integrità della mente e del corpo, si tende a concepirli come separati.
Sin dai tempi di Platone l’anima era considerata immortale e divina e il corpo mortale e umano. Pensiero che fu poi adottato dal Cristianesimo
Sfortunatamente, le interazioni mente-corpo sono eccessivamente complesse.
Sia Freud che Jung hanno paragonato la psicoanalisi a uno scavo archeologico, nel quale si discende all'interno dei contenuti labirintici della psiche. Ma alla fine, Jung afferma che viene raggiunto un limite all'esplorazione psicologica nel quale la vita mentale si fonde con il "carbonio" del corpo.
I pazienti, cosiddetti “somatizers” (somatizzanti), con alti livelli di sintomi inspiegabili dal punto di vista medico, sono comuni nelle cure primarie, rappresentando circa il 10-20% dei pazienti. Ricevono livelli sproporzionati di indagini e trattamenti, che si rivelano purtroppo largamente inefficaci.
La loro efficacia potrebbe aumentare se accompagnata da trattamenti psicoterapeutici.
Diverse tecniche psicoterapeutiche:
Interventi psicoeducativi
Procedure di gestione dello stress
Terapia cognitivo-comportamentale
Terapia dinamica breve
Terapia familiare
Interventi di gruppo
sono state applicate a pazienti medici. Le aree che sono state ampiamente esplorate sono, gastrointestinale, polmonare, disturbi neurologici e dolore cronico.
Questi interventi possono migliorare:
Lo stile di vita e l'autogestione
Il coping
La qualità della vita
L'angoscia (soprattutto depressione e ansia)
Il decorso della malattia fisica
L'aderenza al trattamento
La riduzione dell'utilizzo dei servizi medici.
Nella pratica psicosomatica deve essere garantita una stretta collaborazione tra più discipline, poiché devono essere considerati gli aspetti biologici, psicologici, ambientali e sociali.
Ormai “res cogitans” e “res extensa” sono una res sola!
Dr.ssa Fabiola Del Cioppo
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