E’ capitato a tutti di voler portare a termine un progetto, un’attività, senza però mai trovare il tempo da dedicarvi. Vi è sempre qualcos’altro da fare, si aspetta il momento giusto. Ci si convince che si lavora meglio sotto pressione, vicino al termine di scadenza, pur sapendo benissimo che è importante e urgente mettersi a lavoro. Allora perché si rimanda? La procrastinazione è la tendenza a ritardare volontariamente un compito, un lavoro o una decisione, nonostante la consapevolezza delle conseguenze.
Spesso si attribuiscono a questo comportamento cause sbagliate:
La noia
La pigrizia
La mancanza di impegno
L’irresponsabilità
La mancanza di auto-controllo
La mancanza di interesse
L’incapacità di gestire il tempo
In verità, la procrastinazione è una strategia che si mette in atto per difendersi da qualcosa che è emozionalmente coinvolgente: evitare l’attività da svolgere funge da sedativo dell’ansia, e può essere efficace in un primo momento, ma a lungo termine lascia un senso di inadeguatezza.
I reali motivi che portano a procrastinare possono essere:
La paura di fallire e di sbagliare: si basa sulla convinzione che sicuramente si andrà incontro a un insuccesso. Questa paura può derivare dalla bassa fiducia che si ha nelle proprie capacità
La paura del successo: si pensa di non meritare il successo o si vive con forte ansia e stress il fatto che gli altri possano nutrire aspettative alte
Perfezionismo: si aspetta il momento perfetto per agire. Si basa sul valore che si attribuisce a se stessi in base agli obiettivi raggiunti: solo se è tutto perfetto allora sarò abbastanza. Alla base c’è una forte autocritica.
Sovraccarico emotivo
La procrastinazione diventa una difesa dalle proprie insicurezze, paure e limiti. Evitare determinate situazioni, permette di non avere a che fare con le emozioni che ne derivano. Se la procrastinazione diventa un comportamento abituale, può intaccare varie sfere della nostra vita, quali quella lavorativa e/o relazionale, influenzando la fiducia che si ha nelle proprie capacità. Ciò inficia la produttività personale, e di conseguenza impedisce di affrontare le sfide, di raggiungere i propri obiettivi, aspirazioni e desideri. Avere paura è fisiologico, è un’emozione naturale che ci mette in guardia dai pericoli. Provare paura significa che si prospetta dinanzi a noi qualcosa di ignoto, di nuovo. Decidere di evitarlo, pone in una posizione di passività e non rende protagonisti della propria vita. Se si ha timore delle conseguenze, è bene tenere a mente che in ogni caso scegliere di procrastinare è di per sé una scelta che ha delle conseguenze. In questo modo, non si avrà l’opportunità di testare le proprie capacità: sbagliare fa parte del processo e dà valore al proprio percorso. Se il problema della procrastinazione invade in maniera significativa la propria capacità di prendere decisioni importanti relative al lavoro, allo studio e alla creazione di legami affettivi stabili, è utile approfondire le cause del problema rivolgendosi a un professionista della salute mentale. Dr.ssa Marika Mentana.
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