Con l’avvento dell’era digitale e del web, si è andati incontro a dei profondi cambiamenti nell’attuale società: possiamo parlare di una vera e propria rivoluzione antropologica. Coloro che si trovano al centro di questi cambiamenti sono sicuramente gli adolescenti.
Quali sono le aree della vita che sono investite da questa trasformazione tecnologica? Troviamo sicuramente un impatto sul rapporto con:
• Sé stessi
• Con gli altri
• Con la realtà
• Con lo spazio
• Con il tempo.
Le conseguenze sono molteplici: le famiglie fanno più fatica a gestire le già presenti difficoltà tipiche del periodo adolescenziale; il rapporto con la realtà si modifica e di conseguenza il rapporto con la verità: si noti ad esempio uno sfumato confine tra realtà e virtualità e la difficoltà a riconoscere la verità dalle fake news; nascono difficoltà nella capacità di definire la propria identità causata da confini labili e relazioni liquide; accresce l’isolamento e la solitudine interiore.
Cosa rappresenta la rete per gli adolescenti?
La rete rappresenta una comfort zone che protegge da rischi e conflitti, un luogo in cui c’è un immediato soddisfacimento dei bisogni. La rete permette di avere risposte immediate in un arco di tempo irrisorio, annulla i confini e le limitazioni permettendo di sentirsi liberi. In adolescenza, in particolare, la “rete” può assecondare il timore di doversi confrontare in modo diretto/brutale con la realtà. Ma questa assenza di confini, questa liquidità delle relazioni, come influisce sulla costruzione dell’identità dei giovani? Innanzitutto, dobbiamo sottolineare che l’identità si forma grazie alla coerenza e al senso di continuità, che il cyberspazio però, dissolve e frammenta. Ma non solo, gli adolescenti spesso si trovano in un contesto socio-familiare che non gli permette di confrontarsi, di costruire delle proprie storie differenziate da quelle degli adulti. Spesso questi ultimi sono “assenti” e si esulano dal costruire solide relazioni che contribuiscono a definire la propria identità per gli adolescenti. Le ragazze e i ragazzi nativi digitali hanno trovato nel mondo virtuale una presenza costante, una disponibilità totale, l’opportunità di sapere e di avere ciò che si vuole con un semplice click.
Cosa possiamo fare noi come adulti?
Noi adulti dobbiamo essere in grado di “tessere reti” per riuscire a mantenere un contatto con gli adolescenti, e di costruire delle relazioni nel qui e ora, non demonizzando e rifiutando però la rete virtuale, ma imparare da essa. Dobbiamo imparare a contenere, senza lasciare gli adolescenti privi di confini, ma al contempo evitare di essere troppo presenti in maniera invasiva. Dobbiamo essere disponibili all’ascolto, ed essere in grado di rimanere “dentro” le relazioni, anche quando diventa pesante e doloroso. Questo ci permetterà di diventare per gli adolescenti un punto di riferimento sicuro che consenta di apprendere dall’esperienza e di promuovere la crescita mentale.
Dott.ssa Marika Mentana
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